“IL PEGGIO DEL FASCISMO E’ MEGLIO DEL MEGLIO DELL’ANTIFASCISMO”
(Roberto Mieville, 12 marzo 1949, discorso alla prima Assemblea del
RGSL)
Roberto Mieville
(Ferrara, 14 dicembre 1919 – Latina, 11 aprile 1955)
E' stato il primo segretario
giovanile del Movimento Sociale Italiano.
Ufficiale carrista durante la seconda guerra mondiale. Reduce dal campo
di prigionia militare di Hereford nel Texas, già nel gennaio del 1946 fu tra i
fondatori del FAR, Fasci di Azione Rivoluzionaria. Giornalista, fu l'anima rivoluzionaria e socialista nazionale del
Movimento sociale italiano, di cui fu uno dei fondatori, guidò il Fronte
giovanile, essendo stato nominato all'unanimità segretario nazionale del
Raggruppamento giovanile studenti e lavoratori. Alle elezioni politiche del 18 aprile 1948 fu uno dei sei deputati
dell'MSI eletti alla Camera. Agitatore e fedele ai principi della dottrina mussoliniana, si batté
all'interno del Movimento Sociale Italiano contro qualsiasi deriva
conservatrice e reazionaria, per la continuità ideale con la natura
anticapitalistica, antimonarchica e antiatlantica del fascismo repubblicano
espressa nel Manifesto di Verona del 1943. Nel 1953 fu rieletto alla Camera nella II legislatura. Muore all'età di 35 anni in un incidente stradale l '11 aprile del 1955
nei pressi di Latina.
A scritto : Fascists' criminal camp, Corso editore, Roma, 1948.
Un racconto della guerra perduta,Corso editore, Roma.
Dal cielo ci guardano, Arieti editrice
INTRODUZIONE AL LIBRO FASCIST' CRIMINAL CAMP
PAROLE CHIARE, TANTO PER INTENDERCI
SUBITO
Questo è un racconto dedicato ai fratelli dì tutte le
prigionie, onoratamente sopportate e in particolare agli Ufficiali,
Sottufficiali e Soldati del Prisoner of War Camp di Hereford, Texas USA.'
Chi ha scritto questo racconto, ricorda i camerati
assassinati dal detentore nei Campi d'Africa e d'America nella lunga prigionia
e rivolge alle mamme l'abbraccio affettuoso di tutti i camerati che li hanno
conosciuti e li onorano.
La posizione assunta in prigionia di guerra di fronte
agli avvenimenti dell'8 settembre e del Regno del Sud è stata netta e precisa e
dichiaratamente per la Repubblica Sociale Italiana. I fratelli reduci dai terribili Campi di Russia,
India, Kenia, Rodesia, Algeria, Sahara e Marocco, scrivano la loro storia affinché. rimanga documentato
che la brutalità e la bestialità non era patrimonio esclusivo dei detentori
tedeschi.
Forse, anzi sicuramente, qualcuno, ravviserà in questo
racconto gli estremi per una accusa di “ fascismo” o di “ apologia del fascismo
”, ma gli atti e gli intendimenti sono stati quali e tali come sono raccontati,
ed è evidente che nessun rimpianto, c'è per quello che è stato detto fatto e
pensato che se del caso verrebbe nuovamente e con lo stesso spirito detto fatto
e pensato.
Vada questo racconto e dica a tutti: Onore e Viva
l'Italia!
ROBERTO MIEVILLE
Roma, 1947
LA CAPPELLA DI HEREFORD
La piccola cappella votiva costruita ad
Hereford dai prigionieri italiani.
La vita nei campi “non cooperatori’’ venne
resa particolarmente difficile dai guardiani
con vessazioni, soprusi e violenze
che causarono non di rado la morte dei prigionieri
ROMA ELEZIONI APRILE 1948 - ROBERTO MIEVILLE
TIENE UN COMIZIO
MILANO 1950
RIUNIONE RAGGRUPPAMENTO GIOVANI DEL M.S.I.
DA SINISTRA SEDUTI AL TAVOLO :
SETTIMO BAZZI, WALTER JONNA, ROBERTO MIEVILLE,
MIRKO TREMAGLIA E GIORGIO PISANO'
in occasione della inaugurazione di una
Sezione del M.S.I. della provincia di Latina.
I FUNERALI
Da "Dal cielo ci guardano" di Roberto Mieville
Accade in cielo, nel
Quartiere degli Eroi Italiani, sempre.
(Tutti gli italiani
comunque caduti per la Patria,
sono radunati in una immensa illimitata radura.
E' il crepuscolo.
Al crepuscolo a poco a poco
succede il buio, ma permane lontano un lieve chiarore rossastro che fa apparire
sfumata la moltitudine degli Eroi.
Un brusio lieve e sommesso e
delicato si spande per l'aria.
Dal buio per effetto del
chiarore rossastro, che sa di tramonto e di alba e di notte insieme, pare che
prendano di volta in volta evidenza delle ombre.
Sono ombre di Eroi che parlano
fra di loro, e la loro voce pure essendo distintissima ha inflessioni lontane,
e pur con questo rimane viva e toccante.
Fra le stelle, una ha preso
lentamente evidenza.
Si ha la sensazione che a
questa, la moltitudine, fattasi silenziosa, guardi.
La stella pare abbia la forma
dell'Italia: una forma anch'essa imprecisa,
anch'essa sfumata, lontana
anch'essa.)
1. Ad aprile
del 1945, il New York Times dedicò agli Italiani questa testata su sei colonne:
"Gli Italiani hanno sputato su Mussolini, il mondo deve sputare sugli
Italiani".....la cosa fu molto apprezzata a Hereford
2. Mileville,
sbarcato in Italia dal rientro dalla prigionia, ricevette parte degli arretrati
che gli spettavano come Ufficiale. Con quei soldi decise di acquistare un mitra
a Posillipo.....in Fascist criminal camp scriverà, a conclusione: "Il
mitra non l'ho buttato"
3. "Il
Messaggero" del 28 settembre 1947 così concluderà la cronaca di un comizio
-il primo senza incidenti- del MSI: "La realtà romanzesca, un comizio del
MSI tenuto pacificamente all'Arena Cosmo
4. non esistono
prove sicure che Mievile sia l'autore del motto "Boia chi molla"
(forse risalente alla prima guerra mondiale), egli fu però, certamente,
l'autore di "il peggio del fascismo è meglio del meglio
dell'antifascismo"
5. L'epitaffio
di Almirante per Mieville: "Eri il simbolo della nostra gioventù. lo sei
rimasto fino in fondo. Nessuno avrebbe potuto immaginarti vecchio, nessuno ti
avrà conosciuto se non giovane"
(dalla
postfazione di Amerino Grifini a: Roberto Mieville, Dal cielo ci guardano,
Passaggio al Bosco 2024
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